Franchetti
Il Franchetti è il vino di punta della tenuta di Passopisciaro, un super-Etna prodotto da uve di Petit Verdot e Cesanese d’Affile piantate su roccia e cenere vulcanica in Contrada Guardiola. Le piante furono messe a dimora nei primi anni 2000 subito dopo l’acquisto della tenuta da parte di Andrea Franchetti, con un sesto d’impianto ad alta densità, 90cm x 90cm e più di 10.000 piante per ettaro.
Quando arrivò sull’Etna, Andrea Franchetti aveva in mente un vino che fosse più denso e concentrato di quanto non fossero i vini leggeri e delicati prodotti con le uve autoctone. Pertanto, mentre i vini prodotti con il Nerello Mascalese rappresentano il vino del territorio con la loro espressione unica del terroir, il Franchetti è un vino del produttore che esprime e rappresenta l’idea di vino e la visione personale di un uomo. Per ottenere il risultato che aveva in mente, Andrea Franchetti ha piantato il Petit Verdot, varietà tardiva del Bordeaux e il Cesanese d’Affile, varietà aromatica del Lazio che ha contribuito a salvare dall’estinzione. A causa del terreno vulcanico, il Petit Verdot diventa più speziato e peposo, fino e ritto nel corpo, ma sempre di grande struttura. Il Cesanese d’Affile invece, più delicato e aromatico, fa da controparte al Petit Verdot, mantenendone inalterate le grandi potenzialità di invecchiamento.
Il 2005 è stata la prima annata prodotta. Il risultato è un vino di grande concentrazione, nero come la lava e il fumo vulcanico che scaturiscono dall’Etna. Andrea Franchetti lo descrive come “il vino che nasce dal tentativo di fare un vino completamente diverso sull’Etna, di esprimere quello che è la mia idea di un vino Etneo.”
L’assemblaggio cambia ogni anno a secondo dell’annata e dei risultati ottenuti in vigna, non si seguono ricette o formule predeterminate, solo il gusto e l’interpretazione del produttore. Le viti vengono sottoposte ad un accurata selezione dei grappoli, lasciando solo cinque frutti per pianta, segue una vinificazione in acciaio, con malolattica e affinamento in barriques nuove di rovere francese. Lo stile di Andrea Franchetti è palese in tutti i suoi vini e in tutte le annate, anno dopo anno si concretizza in vini di grande ricchezza, profondità e complessità che sono i tratti distintivi della sua produzione.
RECENSIONI
“L’assaggio dei vini Etnei di Andrea Franchetti è stato per me una rivelazione. Non tanto per la qualità dei vini che è sempre stata fuori discussione, ma per la completa metamorfosi filosofica che essi rappresentano. Qui abbiamo un uomo che in termini di riconoscimento internazionale ha inventato e diffuso il concetto di vino dell’Etna. Egli (assieme a Marco De Grazia) ha portato il vulcano all’attenzione del mondo. Eppure il suo vino di punta è sempre stato un vino prodotto con uve di Petit Verdot e Cesanese d’Affile, due vitigni completamente fuori dal contesto dei vitigni autoctoni dell’Etna. Per questo è stato criticato, ma alla fine nessuno gliene ha voluto perché il vino ha ottenuto voti altissimi e ha portato questa regione sotto i riflettori internazionali. Franchetti è anche stato tra i primi a sviluppare il concetto delle Contrade, che si rifà al sistema del vigneto singolo ovvero cru, che è stato tanto efficacemente adottato in Borgogna e Barolo. L’evento annuale delle “Contrade dell’Etna” è ancora opera sua. Ci si domanda pertanto come abbia potuto quest’uomo fare tanto per valorizzare il territorio dell’Etna e allo stesso tempo piantare il Petit Verdot? E’ un visionario oppure un folle completo? La risposta è che nella sua mente brillante, Andrea Franchetti è tutte e due le cose, e per di più continua imperterrito a marciare per la sua strada al suono della sua musica.”
— Monica Larner, Robert Parker’s The Wine Advocate, 2015